– Episodio 15 –
Le fiabe della buonanotte: “La Streghetta dai Capelli Crespi”
Le Magimpiadi
Arriva Dona, strega buona
Din don… il campanello.
La Streghetta dai Capelli Crespi si affrettò alla porta.
«Chi è ?» chiese.
Una voce squillante e allegra rispose:
«Sono io, Dona-Strega buona!».
La Streghetta fece entrare l’amica e, insieme, si accomodarono al tavolo della cucina imbandito di cibi squisiti.
«Vuoi un uovo fresco di giornata?» domandò la Streghetta.
«Grazie, ma… è di cioccolata!» notò subito Dona, stupita.
«Sì, l’ha fatto la mia cara amica, gallina Sandrina».
Dona ne fu entusiasta e ne volle ancora. La Streghetta la accontentò e insieme ne mangiarono tante.
«Come mai sei venuta a trovarmi così di buon’ora?» chiese poi la Streghetta.
«Volevo sapere se sei pronta per le Magimpiadi…».
«No, ovviamente! Non parteciperò, non sono sportiva».
«Lo immaginavo e sono venuta proprio per farti cambiare idea».
La Streghetta rise, divertita, «Non ci riuscirai…».
«Io credo di sì, sai che in giuria c’è anche il Mago Ignazio?».
«Il mio fidanzato?».
«Sì».
«Ah, bene… non capisco perché dovrei cambiare idea…».
«Vuoi lasciare Ignazio, solo soletto con tutte quelle atlete, maghe e maghette di tutte le specie?».
La Streghetta scosse la testa e i suoi capelli cominciarono ad agitarsi.
«Non sono gelosa! Però…» disse.
«Però?».
«Magari partecipo alle Magimpiadi per amore dello sport…».
Dona rise.
«Amore dello sport o amore di Ignazio?».
«Tutte e due le cose, ovviamente» rispose la Streghetta.
La scelta della gara
Dona proseguì: «Che gara preferisci? Salto degli stagni puzzolenti? Tiro della palla infuocata? Gara di nuoto nella vasca con gli squali? Oppure, semplicemente, gara di velocità? Si corre con la scopa o con un altro oggetto magico, ovvio!» rispose l’amica.
«Non credo che scopa-pigra sia adatta per questo genere di cose…» osservò la Streghetta.
Sentendo nominare il proprio nome, la scopa si svegliò dal sonnellino che stava schiacciando appoggiata alla parete, si avvicinò alle due streghe saltellando pian pianino e disse:
«Se fretta tu non hai
mai di me ti lamenterai!
Ma, se veloce, devi andar tu
Meglio il treno che fa ciuf, ciuf, tu, tu!»
«Ecco, l’hai sentita? Come se il treno fosse veloce…» fece la Streghetta.
«Non disperare, troveremo presto una soluzione» disse Dona e così proseguì:
«Alma, Strega-Calma
vola su di una palma.
Renata, Strega-Disgustata
vola su di una patata.
Alpace – Strega Loquace
vola con il suo rapace.
Elisabetta – Strega Stretta
vola su di una paletta.
Bramante – Strega Distante
vola con un disco volante.
Amata – Strega Dimenticata
vola su di un barattolo di marmellata.
Rita – Strega Sparita
vola in groppa a una cocorita.
Ce né per tutti i gusti e anche di più,
devi solo decidere quel che vuoi far tu!»
La Streghetta non sapeva proprio con cosa partecipare.
«Chiederemo consiglio ai miei amici animali» disse, uscendo in cortile. Quando li ebbe tutti riuniti attorno a sé, spiegò loro il problema. Ci fu un chiacchierio generale e poi Tony il pony, annusando l’aria, sentenziò:
«Profumo di cicoria…
prevedo una vittoria!»
«Grazie Tony, ma con chi devo volare?» chiese la Streghetta.
Il compagno per la gara di volo
«Non con me, di certo, io so solo fare uova di cioccolata e cuocere torte!» disse la Gallina Sandrina.
«Io fare latte e menta» ricordò la mucca Mariarosa.
«Io ballare!» esclamò Paolo, il gallo.
«Io sono lenta» precisò Uga, la tartaruga.
La Streghetta aspettava il commento di Pietruzzo, ma si accorse che non c’era.
«Dov’è lo struzzo Pietruzzo?» domandò.
«Sono qui, eccomi, arrivo!» esclamò lui, giungendo di corsa.
Lo sguardo della Streghetta, s’illuminò, finalmente aveva capito con chi avrebbe corso!
«Caro Pietruzzo, vuoi correre con me alle Magimpiadi?» gli chiese.
Il giovane struzzo accettò con grande entusiasmo. La Streghetta gli saltò in groppa e i due cominciarono subito ad allenarsi.
Le gare furono il mese dopo, la Streghetta corse con Pietruzzo e… arrivò terza!
Prima fu Bramante sul suo disco-volante e seconda, Alpace, per merito del suo rapace.
Ma la Streghetta dai Capelli Crespi, sul podio delle premiazioni, era la più bella e Ignazio, che consegnò le medaglie, non smetteva più di guardarla… sempre più innamorato.